L’idea in se è già innovativa. Un fumetto che ha come argomento principale la vita dei dipendenti di un call center di una linea aerea. Il rapporto con l’operatore al di la del filo spesso risulta un fastidio, spam telefonico o in caso contrario -per necessità di chi chiama- l’ultimo appiglio per risolvere un problema urgente in modo accanito. Tutto questo delirio di chiamate, tecniche di sopravvivenza e nervi saldi sono la ricetta per non crollare mentalmente in un settore dai ritmi folli e richieste impossibili.
Federico Mazzei scava all’interno delle paranoie, lavora sullo stress e lo mette per riscritto, trasformandolo in sceneggiatura a tratti grottesca, che porta a galla l’essenza della massa e la sua frenesia isterica.
Giuseppe Rigucci fortifica il lettering dando peso tipografico alle emozioni, si può sentire il ritmo delle conversazioni nei vari font.
Michele D’Aloisio sa cos’è l’incisone accademica, e sembra averla rielaborata un un sua versione del tutto personale, fatta di china e tratti netti e precisi.
Lo stile è tagliente, come la storia del resto. Un grande insieme di idea e forma crea Ash Airways, rendendolo una delle pubblicazioni indipendenti più interessanti di quest’anno.