In questi mesi siamo stati abituati ad azionare una spettacolare macchina del tempo, prodotta dal grande artista Roberto Albertini, grazie alla quale possiamo vedere stralci di storia da un punto di vista diverso dal solito, diretto ed appassionato.
Ritorniamo quindi a rivivere il passato nostrano con il nuovo numero di "Streghe ed Indiani" dal titolo "Gabriellina". Come molti di voi sapranno, intorno alla fine del 1100, Valdo, un ricco mercante lionese, distribuì tutti i suoi beni alle persone meno abbienti e si dichiarò indipendente dalla Chiesa cattolica cristiana con l'intento di eliminare la mondanità e la corruzione dai ministeri religiosi. Da qui nacque il movimento evangelico Valdese. Inutile dire che la chiesa avviò un severo programma di repressione per questo gruppo nel momento in cui si manifestò come una minaccia vera e propria per la sua supremazia temporale e spirituale.
Ci troviamo così agli inizi del 1500, in piena ascensione sia del culto valdese che della spietata caccia agli eretici da parte della Chiesa. La vicenda si divide tra Rivalta di Torino e Giaveno, dove Gabriellina, la moglie di Giovanni Aloardi, aderisce alla religione valdese e viene così accusata di eresia dal reverendo signore Antonio Ghislandi, inquisitore generale della provincia subalpina.
Assisteremo così alla stoica resistenza della donna, in un turbine di soprusi, angherie e speculazioni politiche.
I fatti raccontati in "Gabriellina" risultano spaventosamente attuali poiché illustrano quanto il fanatismo, a prescindere di quale religioni si parli, non è mai la strada giusta per la crescita dell'uomo, anzi è un principio di de-evoluzione , spesso indotto per scopi politici poco atti allo sviluppo dell'umanità.
Dunque, non vi resta che immergervi nella lettura di "Gabriellina" e lasciarvi trasportare dalla vostra immaginazione. Il viaggio è obbligatorio.
Marco Longa