Storia e fantascienza. Due realtà diverse tra loro, apparentemente incompatibili, eppure a volte si incontrano. Quando questo raro evento succede, ci si trova dinnanzi a due esiti plausibili: bufala o mistero.
Ovviamente il confine tra le due possibilità è molto labile, basti pensare alla storia delle pietre di Ica, così come al Desert Breath o agli avvistamenti di Bigfoot.
D'altra parte ci sono enigmi attestati ed ancora insolti, ad esempio i rinvenuti teschi di giganti, le linee di Nazca o Stonehenge.
In questo numero di "Streghe, indiani, elefanti e uomini-scimmia", Albertini ci sottopone uno di questi misteri, quello degli "uomini scimmia" dell'illustre Dott. Voronoff, caso nostrano di cui si parla ancora oggi nel ventimigliese. Serge Voronoff fu un noto chirurgo e sessuologo russo naturalizzato francese che sperimentò diverse teorie nel campo dell'endocrinologia.
A cavallo del primo conflitto mondiale, il dottore si trasferisce in Italia, acquistando Villa Grimaldi a Ventimiglia.
Qui continuò a praticare i suoi esperimenti e le sue ricerche, aiutando nella guarigione i soldati feriti e giunti lì dal fronte. Ed per questo motivo che un anonimo soldato, dilaniato nell'animo oltre che in una delle sue gambe, maciullata da una tagliola antiuomo pestata tra le linee delle trincee nemiche, finirà a trovarsi in quella clinica privata, dove vedrà curato con successo.
Potendo uscire dalla sala di degenza, finalmente, deciderà di prendere un po' d'aria e si troverà nel giardino della villa dove vi è una grossa gabbia contenente diversi esemplari di scimmie antropomorfe...
La leggenda degli "uomini scimmia" del Dott. Voronoff è un'incertezza ancora oggi insoluta da quando, nel 1997, un poliziotto ed uno studente universitario si sono imbattuti in una mostruosa creatura dal corpo di scimmia e dalla faccia umana nei pressi del bosco limitrofo al parco della villa.
Mistero o bufala? Forse un giorno lo scopriremo...
Marco Longa