L'ultimo capitolo dell'opera creata da Riccardo C. Ferdenzi e Michele Alessandro Vartuli ci trasporta ancora una volta in un mondo dalle forti tinte pulp, in cui ogni problema si risolve a suon di pallottole.
In questo numero, almeno all'inizio, l'attenzione si focalizza sulla partner del protagonista, determinata più che mai a chiudere una volta per tutte i conti lasciati in sospeso nelle precedenti avventure.
Rispetto al passato, i momenti d'azione sono calati di numero mentre le scene di dialogo, sempre divertenti e sopra le righe, hanno acquistato maggiore importanza senza far calare in nessun modo il ritmo dell'opera.
Anche se l'intera vicenda presenta una struttura narrativa classica, grazie alla presenza di Spanky la storia risulta comunque originale; lo strambo personaggio con le fattezze di un cane rosa alato (sì, avete capito bene) risulta infatti ben caratterizzato, capace di catalizzare l'attenzione su di sé ogni volta che apre bocca.
I suoi modi sfrontati/politicamente scorretti e il suo lessico estremamente volgare donano al racconto una marcia in più, trasformando un semplice fumetto d'azione in qualcosa di completamente folle e, al tempo stesso, dannatamente divertente.
Dato il grande carisma di Spanky, sarebbe auspicabile in futuro vedere un fumetto concentrato esclusivamente sulla sua figura, promuovendolo, da semplice spalla del personaggio principale, a protagonista indiscusso della storia.
Per quanto riguarda i disegni, Erica Fantinati è riuscita a donare al volto di tutti i personaggi un buon grado di espressività, grazie a un tratto semplice e gradevole.
In definitiva, Gran Finale Vol. 5 è un fumetto che parla di amore, morte e redenzione, capace di focalizzarsi anche su momenti maggiormente introspettivi/visionari.
Il tutto, ovviamente, condito da un pizzico di sana follia.
Andrea Stella