L'uscita al cinema di Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick diretto da Ron Howard ci ha confermato quanto il mito di Moby Dick non abbia fine.
Abbiamo intervistato Federico Jahier, sceneggiatore della graphic novel in arrivo a gennaio su Novel Comix.
Da dove nasce l’idea di riprendere Moby Dick?
L’idea è stata di Daniele e me l’ha proposta, io non osavo sfregiare il mostro sacro (arpionarlo?) poi mi sono lasciato trascinare dalla marea.
Come hai conosciuto Daniele Gay?
Ci conoscevamo da ragazzi, ci siamo ritrovati alla presentazione di un mio libro horror. In Accademia l’ho osservato mentre disegnava attorniato da allievi in religioso silenzio: erano come ipnotizzati.
Raccontaci il tuo punto di vista narrativo, gli occhi del capodoglio.
Io non ho mai visto un occhio di capodoglio vivo, ma ho visto da vicino quello del secondo carnivoro marino per grandezza. Al parco acquatico lo show era finito. Ero fermo davanti a un oblò della gigantesca vasca, si vedeva solo acqua blu. Poi è apparso l’occhio dell’orca. Occupava tutto l’oblò. Si è fermato, mi ha guardato. Mi sono specchiato in lui, poi sono entrato nello specchio.
Ho vissuto il sogno di illuminare gli abissi alla ricerca di un mondo felice, in fuga dalla paura che quel mondo non esista.
Daniele è riuscito a cogliere l’occhio del capodoglio: lasciate che vi faccia lo stesso effetto.
Quali sono i segreti di una buona storia?
I dettagli, sono i dettagli che rendono una storia credibile, come impara sulla sua pelle Mr Orange nelle Iene di Tarantino.
Qual è il tuo prossimo progetto?
Alcune short story illustrate in collaborazione con giovani disegnatori; un “dialogo” tra immagini (foto) e testi, in pubblicazione con Claudiana: “La guerra nelle Valli valdesi, i ricordi di un ragazzo e le immagini di un pastore fotografo”.
Cosa pensi del self publishing?
Se non s’incaglia nel Vanity publishing e mette la prua verso il Quality publishing ben venga!
Federico Jahier