Il celebre autore statunitense Robert Anson Heinlein affermò "Una generazione che ignora la storia non ha passato, né futuro". Questa frase, ormai aforisma conosciuto, calza a pennello con le opere di Roberto Albertini, abile ricercatore di verità dimenticate, soprattutto quelle legate a realtà specifiche come il passato di Piemonte e Liguria, patrimonio che rischia di essere dimenticato negli archivi.
In questo nuovo volume intitolato "Il Toro ed il Drago", potremo rivivere il dramma della città di Taurasia, casa del popolo dei Taurini, un ceppo di Celti provenienti dalla Gallia. Nel 218 a.C. le truppe di Annibale varcano le Alpi, invadendo la pianura padana. Le tribù celte di Boi, Insubri e Lingoni insorgono e si schierano al fianco del condottiero cartaginese mentre i Taurini rimangono gli unici alleati di Roma. La visione dei soldati e delle misteriose cavalcature di Annibale getta lo sconforto nei guerrieri di Taurasia, tuttavia un sacerdote druido riporta il coraggio nei loro cuori rievocando la leggenda della lotta tra un toro ed un drago. A quel punto, i due eserciti si scontreranno in un feroce assedio dalle drammatiche conseguenze.
Leggendo "Il Toro ed il Drago" vi sentirete catapultati in quel mondo onirico e lontano, dove la realtà si fonde con la superstizione e le emozioni risultano una potenza primordiale in grado di muovere gli animi degli uomini. Forse non ci sarà mai possibile inventare una macchina del tempo funzionante ma opere come questa ne sono una valida alternativa.
Marco Longa