Come nasce BrudasArt?
La BrudasArt nasce nel 2010 sotto mentite spoglie. Pensavamo di produrre porcini sott’olio inizialmente, poi abbiamo cambiato genere, anche se non più di tanto.
Scherzi a parte, siamo attivi dal 2013 e il progetto in se nasce dalla volontà mia e di Michele Vartuli di insediarci nel mondo dei comics. Partiamo come un power-duo, ma non sapendo minimanete prendere in mano una matita, ci siamo appoggiati ai nostri bravi collaboratori, tra cui Viola Bairo ed Erica Fantinati, prime disegnatrici ufficiali della BrudasArt.
Da dove nascono le tue sceneggiature?
Le mie sceneggiature nascono da idee perse nel tempo e nello spazio. Ho un’ottica e una tecnica poco “Philip K. Dick”, purtroppo. Ovvero: niente orari da impiegato, niente 8 ore di scrittura libera al giorno, bensì un flusso di ispirazione che può colpire a qualsiasi ora, in qualsiasi momento. Ovviamente c’è bisogno di grande pazienza e costanza per poter portare a termine sceneggiature lunghe, dettagliate e impegnative come le nostre.
Raccontaci di Gran finale e Novembre?
Granfinale è un’opera elaborata e “concreta”. Mi spiego: la storia base nasce circa quindici anni fa, grazie al mio socio e amico Michele Vartuli. Aver riposato per circa 14 anni nel cassetto ha senzadubbio giovato alla struttura narrativa. Tagli netti e ridondanze ridotte all’osso, per 136 pagine di storia diretta e avventurosa, tumultuosa e romantica a modo suo. Ci siamo impegnati molto per la parte che riguarda dialoghi e didascalie. Mi pare sia venuto fuori un flusso notevolmente fluido. I nostri ragazzi hanno invece rappresentato al meglio tutta la parte grafica.
Novembre (Quaalude Edition) è invece la riedizione del nostro debutto in bianco nero andato sold-out nel 2014. Questa nuova versione cambia copertine, veste grafica e introduce i colori. Insomma, la nostra prima novel diventa limpida e raggiante, inoltre omaggia la nostra città natale: Torino.
E’ una storia interessante che può essere vista come autoconclusiva oppure no. Tra misticismo e avventura d’azione, Novembre ci porta in un mondo dominato dalla natura e dallo spirito di sopravvivenza dei protagonisti, un uomo senza memoria e un pesce antropomorfo.
Come hai conosciuto i tuoi artisti?
Nel tempo, tanto per citare “L’Esorcista”. Le prime sono stati Viola Bairo ed Erica Fantinati, alle quali si sono aggiunti tutti gli altri. Matite talentuose come Andrea Boscolo, Alessandro Alessi Anghini della Manfont e poi Margherita Mandelli e l’ultimo arrivato, il bravo Gabriele Zanlorenzi. E’ un circolo vizioso di conoscenze avvenute tramite il nostro background, la Scuola Internazionale di Comics e, ovviamente, i festival come Lucca Comics e Torino Comics, veri e propri “collanti sociali”.
Come combini il tuo lavoro con quello di Michele Vartuli?
Abbiamo inziato insieme e presumibilmente finiremo insieme, un giorno molto lontano, si spera! Ora mi occupo delle sceneggiature in prima persona per facilitar e velocizzare i processi. Non essendo una piovra non posso gestire tutte le attività da solo, così -avendo tanti collaboratori- ci dividiamo il lavoro per quel che riguarda le opere in lavorazione, gli eventi da prenotare, i concorsi eventuli e così via...
Qual è il tuo prossimo progetto?
Eh-Eh, bella domanda! Il nostro prossimo progetto a livello BrudasArt è senza dubbio Lobster Turbosaga, una nuova epopea a fumetti che speriamo di presentare presto a Voi di Novel Comix insieme al sopracitata riedizione di “Novembre”.
Oltre a Lobster Turbosaga abbiamo in preparazione una lunghissima graphic novel western/horror, molto cinematografica, a cui dedichiamo una cura maniacale e che prevedo uscirà nel 2017.
Cosa pensi di Novel?
Penso sia un’iniziativa perfetta per questo periodo storico. Il digitale è il futuro, anche se tutti noi siamo fissati collezionisti del fisico e cartaceo. Ma bisogna evolversi e seguire le tendenze. Il fatto che ci sia Apple di mezzo è piuttosto piacevole, inoltre i ragazzi del team di Novel sono veramente dedicati e in gamba. Con loro ci si auspica un futuro potente e concreto nel mondo del digital.