Esistono libri che sono dei veri e propri mostri sacri.
Libri che nessuno si sentirebbe di rappresentare in altra forma da quella scritta, per non rischiare di privarli della loro bellezza.
Ma sono anche gli stessi libri che hanno fatto sudare sette camice agli studenti che dovevano studiarli in vista delle interrogazioni o dei compiti in classe, e che non hanno lasciato un ricordo molto positivo.
E poi ci sono quei pochi, pochissimi libri che non si possono non apprezzare.
L’”Odissea” è tra questi pochi eletti.
Il viaggio di ritorno di Ulisse verso casa, verso la sua Itaca, ha sempre avuto un ascendente notevole sui suoi lettori.
Le peripezie dell’eroe per tornare a casa, i mostri in cui si imbatte lungo il cammino, le divinità che ostacolano il suo ritorno, le donne bellissime che incontra … sono tutti gli elementi che affascinano i lettori di tutto il mondo.
Ma anche l’”Odissea” ha un limite : la sua storia non può essere raccontata in altro modo se non quello in cui è tramandata da secoli.
Forse, però, è possibile rappresentare i suoi protagonisti in vesti diverse, più moderne, inserendoli in un immaginario nuovo.
Alessio Furfaro, con la sua trasposizione a fumetti del poema epico “L’Odissea a fumetti : Io sono Nessuno”, cambia letteralmente le vesti degli eroi omerici, dandogli uno stile steampunk.
Dimenticate le lance, gli scudi e le navi di legno.
Gli eroi di Furfaro viaggiano su navi a vapore e combattono usando armature meccaniche.
Ciò che non cambia è la loro anima, i loro sentimenti, le loro emozioni.
Gli dei sono ancora capricciosi e vendicativi, i mostri sono terrificanti tanto quanto lo erano secoli addietro, e le donne sempre belle e sempre magiche.
E Ulisse vuole ancora tornare a casa.
Perché cambiano i tempi, cambiano gli stili, cambia il nostro modo di avvicinarci a certe storie.
Ma per alcune, il modo raccontarle, non può che essere uno solo.
E la magia che raccontano, non può che essere la stessa di sempre.
Cosimo Pardi