Ciao Roberto

Come nasce la tua Serie?

Gli autori più famosi ci hanno spesso proposto personaggi che si muovevano nei luoghi più noti del Mondo, magari sfiorando famosi protagonisti della Storia. Hugo Pratt, ad esempio, ci ha ricordato importanti eventi quali le ripercussioni della Rivoluzione di Ottobre in Asia (Corto Maltese frequenta da tempo Rasputin, ancora disertore dell'esercito zarista); passando dai Caraibi (La ballata del mare salato) poi da Stonehenge, incontra Butch Cassidy e Sundance Kid. Corto conosce anche Gabriele D'Annunzio e assiste alla morte del Barone Rosso… poi il colonialismo europeo in Africa ne "gli scorpioni del deserto”.

Altri autori si sono confrontati con quei classici della letteratura che fanno parte della cultura collettiva. Penso a Dino Battaglia che ha tradotto col linguaggio delle immagini opere di autori classici, specie dell'ottocento quali Lovecraft, Stevenson, Maupassant, Poe… dello stesso scrittore ricordo su Linus, disegnato da Crepax, il classico “I delitti della via Morgue”...

Mancava invece una ricerca che valorizzasse le realtà locali nel corso dei secoli attraverso eventi circoscritti, che comunque alla “grande Storia” conosciuta sui banchi di scuola hanno contribuito.

Come hai unito storie così differenti?

Ho immaginato di intraprendere un viaggio nella storia dell'ambiente geografico in cui più frequentemente sono presente: Piemonte e Liguria visto che risiedo a Torino e ho il mio "buen retiro" in un borgo medievale dell'entroterra ligure (regioni peraltro anticamente non divise, come oggi, dagli attuali confini amministrativi), dalla preistoria ad oggi. I diversi racconti, in progressione temporale, sono le tappe del viaggio, ogni qualche secolo: "Mammuth", nel paleolitico, "Il toro e il drago" nel 218 a.C., "La dama del ponte della rosa", nel medioevo, per arrivare al primo conflitto mondiale con "Gli uomini scimmia del Dott. Voronoff", e a "Il 18" nella seconda guerra, ecc.

Per "legare" meglio i racconti tra di loro ho pensato di caratterizzarli con un tratto comune e cioè affidarli tutti alla narrazione disincantata dei diversi, antieroici, protagonisti… beh, non proprio tutte… il linguaggio dei pitecantropi qualche imbarazzo me lo avrebbe creato!

Il racconto storico per preservare la cultura dei luoghi e persone?

Le "mie storie", seppur circoscritte, rappresentano un patrimonio di conoscenza altrettanto importante che rischia di essere dimenticato negli archivi. O del tutto sconosciuto. Un esempio: Le finestre del piano nobile dello straordinario Palazzo Carignano di Torino, sono caratterizzate da insoliti fregi architettonici. Stilizzazione delle piume di un copricapo indiano, i fregi nascondono il segreto della storia che ho rappresentato nell'episodio "Irochesi significa Vipere…” e che è poco conosciuta anche dai torinesi stessi.

Uno spazio delimitato -geografico ma non solo- al quale ho rivolto il mio interesse: è il territorio in cui vivo, quello in cui più frequentemente mi sposto. Storie da scoprire, per soddisfare infantili curiosità coniugate a un più maturo desiderio di appartenenza, ed arricchendo la relazione tra individuo e l’ambiente più prossimo.

Roberto Albertini