I fumetti sui supereroi ci hanno abituato a ogni genere di stranezza.
Ragazzi ragno, uomini pipistrello, donne ragno (decisamente non il top per aracnofobici ed insicuri), ragazze scoiattolo, procioni parlanti, cani col potere di teleportarsi, super cani … insomma, uno zoo piuttosto ricco e variegato.
Abbiamo anche avuto l’uomo animale, ovvero “Animal Man”, personaggio di punta della Vertigo negli anni ’80 che venne affidato alle sapienti mani di Grant Morrison che trasformò il personaggio e lo fece diventare una delle icone di quel folle decennio che sono stati gli anni ’80.
Animal Man ebbe, tra i suoi tanti pregi, quello di voler richiamare l’attenzione su tutta una serie di problematiche animaliste, ambientaliste ed ecologiche senza però che le sue storie diventassero un susseguirsi di siparietti educativi che lo avrebbero privato di una grande forza narrativa e visiva.
Lo stesso potere del personaggio Vertigo consisteva nel poter copiare le abilità degli animali, quasi a voler creare un legame tra l’uomo e le altre creature viventi.
Va anche detto che un personaggio simile ebbe il successo che ha avuto perché seppe sfruttare sapientemente l’ondata di sensibilizzazione che i primi gruppi ambientalisti dell’epoca stavano portando avanti su tematiche importanti come l’inquinamento, lo sfruttamento delle risorse del pianeta e la tutela dell’ambiente.
Un eroe, potremmo dire, adatto al suo tempo e alle sue tematiche.
Il problema è che, per molto tempo, il fumetto è rimasto sprovvisto di un “Animal Man” che si facesse promotore delle nuove problematiche del nostro tempo.
Finché, non è arrivato “The Fucking Frogman” di Massimo Rosi, Matteo Gerber, Stefano Cardoselli e Marco Pagnotta.
Grande come un armadio a sei ante, con la forza dell’incredibile Hulk e la simpatia del Sergente Hartman di Fullmetal Jacket, il nostro eroe è pronto a lanciarsi contro chiunque faccia del male agli animali, grandi o piccoli che siano.
Chi è? Da dove viene?
Nessuno lo sa.
Quel che è certo è che è armato fino ai denti, ha un brutto carattere e se ne va in giro con un copricapo a forma di rana.
Ed è pronto ad usare qualsiasi mezzo per portare la giustizia, la sua almeno, contro chi abbia intenzione di sfruttare dei poveri animali per i propri fini malvagi.
Che gli animalisti e i gruppi non violenti si facciano da parte.
C’è un nuovo eroe in città.
Meglio non disturbarlo mentre è all’opera.
Cosimo Pardi