Un profondo omaggio all'estetica giapponese e alla cultura orientale in generale.
Una sorta di “dichiarazione d'amore” per mostrare gratitudine verso tutto ciò che ci ha dato quella cultura, senza la presunzione di volerla capire fino in fondo, ma anzi sottolineando le differenze e mostrando quanto le contaminazioni e gli opposti possano convivere e dar vita a qualcosa di nuovo.