Il racconto, ambientato nel periodo della "Grande Guerra", nella parte liberamente ispirata a Serge Voronoff è realistico in tutti i suoi particolari.
Si discosta dal vero solo per il luogo dell'avveniristico trapianto di un osso di macaco, praticato dal chirurgo in Francia nel braccio di un soldato d'oltralpe nel 1914.
Solo qualche anno dopo Voronoff si trasferirà nella Villa Grimaldi di Ventimiglia per trapiantare ghiandole di scimmia negli esseri umani al fine di impedire l'invecchiamento della cute e dell'organismo.
La struttura esterna della gabbia è, ancor oggi, visibile nel parco.
nel 1997 un poliziotto e uno studente hanno raccontato di essersi imbattuti, nel bosco presso la villa, in una "creatura mostruosa con la faccia umana e il corpo di scimmia".